Scuola, Venturini (FI): “Un patto educativo per proteggere i ragazzi dall’abuso degli smartphone. Il Veneto faccia da apripista”
- Elisa Venturini

- 1 set
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Venezia, 28 agosto 2025 – “Serve un’alleanza educativa per proteggere i nostri ragazzi dall’abuso degli smartphone. Il Veneto – sottolinea Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale – deve essere apripista, come già stanno facendo Francia e Finlandia, che hanno introdotto limiti chiari all’uso dei cellulari tra i minori.”
La consigliera ricorda come negli ultimi mesi sia stato coinvolto l’Ufficio Scolastico Provinciale per avviare un percorso condiviso. “Lo scopo della nostra risoluzione – spiega – è promuovere un grande patto educativo che unisca famiglie, insegnanti e amministratori locali. Dobbiamo affrontare con coraggio una sfida che riguarda la salute, l’educazione e il benessere delle nuove generazioni. I dati sono allarmanti: un quarto degli studenti manifesta comportamenti problematici legati allo smartphone, con ripercussioni sul rendimento scolastico e sulla vita sociale. Ansia, isolamento, calo dell’autostima, difficoltà di concentrazione: sono segnali che non possiamo ignorare.”
Venturini spiega che l’intento è quello di coinvolgere genitori, istituzioni scolastiche, Regione e Comuni in un percorso culturale condiviso.
“Bisogna sensibilizzare i genitori, ma anche agire tramite le indicazioni che vengono date a scuola ai ragazzi. Come per guidare un’auto serve la patente, così per usare strumenti potenti come smartphone e social serve un’educazione specifica, che stabilisca orizzonti temporali e tappe di crescita. Solo così – aggiunge – possiamo aiutare le famiglie e accompagnare i giovani a capire come, quando e in che modo utilizzare telefoni e dispositivi digitali.”
La proposta di Forza Italia si inserisce in un contesto internazionale: “In Francia lo smartphone è vietato a scuola fino ai 15 anni, in Finlandia entrerà in vigore un divieto totale durante l’orario scolastico già dal prossimo anno, e in Austria e Spagna si stanno introducendo regole per tutelare i minori. Anche l’Italia deve avere il coraggio di fare la sua parte.”





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