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BOZZA (FI): ”TOMMASI SI AUTOCELEBRA, MENTRE VERONA VIVE NEL DEGRADO E NELL’INSICUREZZA”

Verona 19 settembre. “Da Tommasi un’analisi autoreferenziale e celebrativa del suo operato, e intanto a Verona si aggravano i problemi in fatto di mancata sicurezza, degrado, criminalità urbana. Per tacere del disastro della viabilità”.

Lo afferma il consigliere regionale e segretario cittadino di Forza Italia Alberto Bozza, in merito all’intervento di giovedì sera a Telearena del Sindaco Tommasi.

Bozza sottolinea “lo stacco netto tra la percezione che ha di sé e della sua amministrazione il Sindaco Tommasi e ciò che vivono i cittadini veronesi ogni giorno, cittadini alle prese drammaticamente con una città insicura, caotica, sporca e degradata. Sembra che Tommasi viva fuori dalla realtà. Da parte sua non c’è una volontà e capacità di ascolto, del resto in tanti segnalano l’assenza del Sindaco in centro e nei quartieri”. 

Bozza poi entra anche nel merito di alcuni temi trattati da Tommasi: “E’ vero che le opere bisogna farle, del resto sono opere che risalgono a scelte fatte e soldi messi da chi lo ha preceduto, ma i cantieri si sarebbero dovuti gestire diversamente, in modo meno impattante. Sulla viabilità poi questa amministrazione si sta distinguendo per la guerra ai mezzi privati, quindi alle auto, tra pedonalizzazioni eccessive, Ztl h24, piani della sosta e della mobilità con una forte componente ideologica e quasi punitiva. Senza peraltro offrire servizi alternativi, Conseguenza? Caos totale in termini di viabilità”.

Sul traforo, prosegue Bozza, “c’è una negazione della verità, i 54 milioni dell’A4 che lo avrebbero dovuto co-finanziare sono stati messi per la strada di gronda. Si è trattato di una scelta politica unilaterale, sbagliatissima, senza confronto e non ci sono scuse da accampare: Tommasi ha scelto di ingolfare tutto il traffico che va verso Nord o viene da Nord della città: non si è voluto offrire uno sbocco alternativo a Ponte Pietra e Lungadige San Giorgio a chi deve attraversare la città. Se si fosse voluto, il traforo si sarebbe potuto portare avanti, proprio grazie a quei 54 milioni e anche alla manifesta disponibilità di Autobrennero di fornire un contributo economico. Più di 20 consigli comunali del territorio provinciale chiedono di riprendere il progetto del Traforo e lo stesso Consiglio Regionale del Veneto qualche settimana fa ha preso posizione chiara ritenendola un’opera d’interesse regionale”.

Il filobus, conclude Bozza, invnece “dovrà essere gestito con intelligenza, perché senza il traforo ed i parcheggi necessari potrebbe diventare un disagio più che una opportunità, penso solo a Via Mameli che da 4 corsie passerà a sole 2 corsie per i mezzi privati e mi auguro che ci sia un confronto e non scelte unilaterali”.


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