ECONOMIA CIRCOLARE; MOZIONE DI BOZZA (FI) IN REGIONE “SI INCENTIVI IL RIUTILIZZO DEI SOTTOPRODOTTI DA SCARTO DELLE CAVE NELL’EDILIZA E NEI LAVORI PUBBLICI”

Venezia 18 giugno.  Il consigliere regionale Alberto Bozza (Forza Italia) ha presentato una mozione in cui impegna la Regione a “rafforzare l’economia circolare incentivando il riutilizzo dei sottoprodotti da scarto derivanti dalla lavorazione della pietra”. Come? “Realizzando una banca dati, attraverso una piattaforma informatica, che incroci domanda e offerta”. Quindi, da un lato, “la necessità delle cave di cedere quei sottoprodotti per non smaltirli come rifiuti” e dall’altro “la richiesta delle imprese edili o dei lavori pubblici che quei sottoprodotti li possono riutilizzare per realizzare opere infrastrutturali e sottofondi di strade e superstrade, tracciati ferroviari ecc.”. In questo modo, spiega Bozza, “diminuirebbero i rifiuti, con beneficio in termini di sostenibilità ambientale, ma anche economica per le aziende. Chi cede i sottoprodotti, infatti, abbatterebbe i costi di smaltimento, chi li acquista disporrebbe a prezzo vantaggioso materiali indispensabili per la realizzazione di opere”.  

  Bozza ricorda che la Regione Veneto – come lo stesso consigliere aveva auspicato con una precedente mozione – ha già istituito un Elenco regionale dei sottoprodotti (a marzo vi ha inserito quello derivante dalla trasformazione della Pietra della Lessinia, per Bozza “un passo decisivo per il riconoscimento dei sottoprodotti di altre filiere veronesi e venete”), a cui le imprese possono già adesso iscriversi, così da poter censire le varie attività estrattive e permettere alla Regione di monitorare l’effettiva produzione di sottoprodotti reimmessi in processi di economia circolare (misurando con precisione anche la riduzione di rifiuti). “Ma occorre incentivare le imprese a iscriversi – dice Bozza –. Dunque, si potrebbe prevedere che l’impresa che voglia avere accesso alla banca dati di domanda-offerta dei sottoprodotti, debba essere iscritta all’apposito elenco regionale”.