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LAVARELLO. BOZZA (FI): “CI STIAMO MUOVENDO CON IL GOVERNO AFFINCHÈ GIÀ A DICEMBRE SIA RIPOPOLATO”.

“Stiamo con i pescatori del lago di Garda e ci stiamo muovendo politicamente con l’auspicio che già a dicembre-gennaio si possa tornare a immettere il lavarello nelle acque del Garda. Serve attendere il decreto del ministero dell’Ambiente che ci sarà entro fine anno”.

A dirlo il consigliere regionale di Forza Italia Alberto Bozza, che condivide le ragioni dei pescatori che manifesteranno domenica a Salò. Bozza da circa un anno è attivo in Regione Veneto su questo fronte e ha presentato in Regione una mozione che sarà votata martedì in Consiglio regionale: “Mi aspetto sia approvata, per dare un segnale politico chiaro e netto, anche a Roma” dice Bozza.

Con lui l’On. Flavio Tosi, deputato di Forza Italia, che a febbraio, assieme a Bozza, aveva incontrato a Roma proprio il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Pichetto Fratin. Tosi conferma le interlocuzioni e il dialogo con il ministro e ribadisce il suo impegno “per sbloccare la situazione e permettere al più presto nuove immissioni del lavarello”.

Entro fine anno, infatti, proprio il ministero dell’Ambiente della Sicurezza energetica - in base al lavoro tecnico del suo nucleo di ricerca e valutazione che ha istituito nel 2022 e nel rispetto della direttiva europea Habitat del 1992 per la salvaguardia della fauna e della flora selvatica locale – emanerà un decreto legge in cui chiarirà finalmente e definitamente quali sono le specie ittiche autoctone (o para-autoctone) che possono essere immesse nelle acque, superando così il regime di deroga su richiesta delle Regioni.

E secondo Bozza, come è anche spiegato nei dettagli della sua mozione, ci sono tutte le caratteristiche per considerare il lavarello specie ittica para-autoctona e perciò consentirne il ripopolamento: “Infatti seppur non specie originaria, è a tutti gli effetti patrimonio storico e ittico delle acque del lago di Garda, in cui vi è da oltre un secolo senza aver mai arrecato danno alla fauna e alla flora del lago” spiega Bozza.  Che lo ha fatto presente a Pichetto Fratin a febbraio e nelle interlocuzioni telefoniche che ci sono state successivamente.

Tuttavia il consigliere regionale di Forza Italia non manca di sottolineare che, in attesa delle decisioni definitive del Governo, “forse la stessa Regione Veneto avrebbe potuto spingere di più a favore del ripopolamento e avere più coraggio, per esempio non è mai partita la richiesta di deroga allo stesso ministero, ma sono certo della sua sensibilità nei confronti del territorio lacustre e confido che possa attivarsi a sua volta prima del decreto ministeriale. Ma non è questa la strada giusta, perché serve un intervento definitivo del Ministero”. Perché, conclude Bozza, “va difeso il lavoro dei pescatori e tutelata tutta l’economia del lago”.






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