COREGONE. OK DELLA REGIONE ALLAMOZIONE DI BOZZA (FI) SUL RIPOPOLAMENTO:“UN CHIARO SEGNALE POLITICO"
- Alberto Bozza
- 15 nov 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Ieri il Consiglio regionale del Veneto ha approvato la mozione del
consigliere regionale Alberto Bozza (Forza Italia) a favore del ripopolamento del
coregone nelle acque del lago di Garda.
Bozza, che da un anno è impegnato su questo fronte sia a livello regionale che con
continue interlocuzioni con il Governo e in particolare il Ministro dell’Ambiente e della
Sicurezza Energetica (MASE) Gilberto Pichetto Fratin, sottolinea come “il sì alla mia
mozione sia un segnale politico netto e chiaro che la Regione dà anche a Roma”.
È infatti il MASE che – in base al lavoro tecnico del nucleo di ricerca e valutazione che
ha istituito nel 2022 e nel rispetto della direttiva europea Habitat del 1992 per la
salvaguardia della fauna e della flora selvatica locale – entro fine anno emanerà un
decreto legge in cui chiarirà finalmente e definitamente quali sono le specie ittiche
autoctone (o para-autoctone) che possono essere immesse nelle acque, superando così il
regime di deroga su richiesta delle Regioni. E secondo Bozza, come è anche spiegato nei
dettagli della sua mozione, ci sono tutte le caratteristiche per considerare il coregone
specie ittica para-autoctona e perciò consentirne il ripopolamento: “Infatti – chiarisce
Bozza – seppur non specie originaria, è a tutti gli effetti patrimonio storico e ittico delle
acque del lago di Garda, in cui vi è da oltre un secolo senza aver mai arrecato danno alla
fauna e alla flora del lago”. Il consigliere forzista lo ha fatto presente a Pichetto Fratin
nell’incontro che si è tenuto a Roma a febbraio e nelle interlocuzioni telefoniche che ci
sono state successivamente.
“Stiamo con i pescatori del lago di Garda e ci stiamo muovendo politicamente con
l’auspicio che già a dicembre-gennaio si possa tornare a immettere il coregone nelle acque del Garda. Serve attendere il decreto del ministero dell’Ambiente che ci sarà entro
fine anno” auspica Bozza. Il quale spiega in tutta questa vicenda “va mantenuto il focus
sulla tutela della pesca sul lago di Garda e sul complessivo indotto, dalla ristorazione al
turismo, che genera il coregone sull’economia del lago”.
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